Posts Tagged ‘Válečky’
8 settembre 2016
Dopo la pausa estiva succede che dal ventitré al venticinque settembre torna FirenzeRivista, seconda edizione. A breve i dettagli. Con assaggio preventivo il quattordici, presso il Forte Belvedere, quando sarà presentata l’intera collana di narrativa Dodicidiciannove di Effequ, quella del Válečky: immagine in basso. Alle diciotto.
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10 febbraio 2015
Giovedì diciannove febbraio alle Oblate in Firenze [ore 17.30] c’è Raccontare la città.
Le specifiche.
«Dal romanzo Laterza Se fossi fuoco arderei Firenze alla rubrica Sulla strada del Corriere Fiorentino. Piccolo seminario sulla narrazione applicata ai luoghi e agli spazi urbani. Di Vanni Santoni.
Ospite: Gabriele Merlini, autore di Válečky o guida sentimentale alla Mitteleuropa.»
Accorrere.
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Tags: Corriere Fiorentino, Effequ, Gabriele Merlini, Laterza, Vanni Santoni, Válečky
23 luglio 2014
Il Válečky sotto l’ombrellone: la porzione di costa più pallosa. Consigliato da Il Reporter di luglio. Qui si legge meglio.
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Tags: Firenze, Reporter, Válečky
16 giugno 2014
Via «Válečky o educazione sentimentale alla Mitteleuropa» becco la menzione Scrittore Fiorentino Emergente al Premio Vallombrosa. Targhetta e pergamena dimostrano quanto il titolo con «guida sentimentale» fosse un fake. Flaubert e spumantini per tutti.
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Tags: Effequ, Premio Vallombrosa, Válečky
14 giugno 2014
E insomma nulla. Il Válečky è finalista alla «nuova edizione del Premio Vallombrosa, che quest’anno può avvalersi della participazione del Rotary Club Firenze Valdisieve.» Dettagli qui.
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6 Maggio 2014
Dunque si diceva. Giovedì otto maggio a Palazzo Strozzi per i Giovedì al quadrato: serata sulla scrittura breve. Epigrammi. Dalle 19.00 a oltranza. Poi da venerdì a domenica al Salone del Libro di Torino c/o Effequ, dove sta pure il Válečky. E zone limitrofe.
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Tags: Palazzo Strozzi, Salone del Libro, Torino, Válečky
16 febbraio 2014
«Merlini allestisce una scrittura piena di sovrapposizioni, di citazioni, di straniamenti, capace di sprigionare una verve umoristica insolita nelle nostre lettere. E lo fa gestendo al meglio una torsione parodistica che non sopraffà l’elemento lirico e toccante.» Sergio Nelli qui.
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11 febbraio 2014
«Ci sono individui -e sono quelli che preferisco- nati con l’esigenza di scovare un collegamento tra la propria storia personale e quella del mondo. Mondo che è per definizione troppo vasto per non venire irrimediabilmente ricondotto entro i confini di uno spazio -o territorio- che poi è lo spazio del cuore. Poiché i muri sono franati dall’interno e coglione può sembrare chi si senta alieno in patria tanto quanto dentro un autobus notturno lanciato attraverso le arterie di un vuoto esistenziale. La verità è che siamo tutti figli di quei Demoni di Dostoevskij, che lo vogliamo o no. Anche quando convinti di avere un destino che ci leghi necessariamente gli uni agli altri per mezzo di un filo cristiano di salvezza nella disperazione, siamo isole disperse in una terra di nessuno. In grado di chiamare le cose con il proprio nome solo dopo che le abbiamo archiviate, per il senso che potevano avere.» Due chiacchiere con Sara Mazzini sul Válečky, Torino una Sega, lo stato dell’editoria e un orso. Qui.
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4 febbraio 2014
Štefánikova, Staré Mesto.
Bratislava, Slovacchia.
27.09.2007 h. 13.17.
«Caro Autore Mascherato. Qui è la tua amica Fraňa Anuprabha Occhi di Luccio che scrive. Allora: cosa diavolo succede a Firenze? Dio se sento la mancanza tua e di I.
Sono rientrata oggi a Bratislava da Monaco. Rimanendo ai fatti ho soggiornato un po’ da Mummy. Per niente abbronzata ma in compenso totalmente esaurita, l’autostrada tedesca si è premurata di accogliermi con una pioggerella cominciata tipo dieci km. prima del casello perciò indissolubilmente collegata con questa ridente città ai piedi delle Alpi che ha deciso di ospitarmi ancora tra birrerie e sciarpe di calciatori ricchissimi [a proposito: ricordi il fenomeno del vento fön, o come diavolo si scrive? Te l’ho spiegato un giorno al mare da tua sorella. Aria fredda e calda si incontrano sempre dove sono io. Effetto concomitante: mal di testa da gente sensibile.]
Comunque rispetto al passato adesso mi abituo con maggiore velocità alla Germania e il suo clima ridicolo. Anche se quando torno a casa la sera sono sempre stressata ma questo accade per i miei genitori e non per il vento fön. Cioè loro mi vogliono bene e non li cambierei con niente al mondo. Eppure si tratta senza dubbio di due casi difficili. A-conformisti radicali. No? Gente tipo Jerry Garcia e Carolyn Mountain Girl Adams. Di quelli che vanno pazzi per la pioggia nei giorni di parata e mangiano leggero a causa dei gas-serra [sai. Forse questo capita a tutti coloro che scelgono di invecchiare in Baviera e non alle Seychelles. Non saprei.]
Per dire. Se confrontiamo tua madre con la mia, la tua arriva al quaranta percento di mädness mentre la mia senza dubbio supera il settanta, aiutata o no dall’aria fresca delle valli che qui si dice Tallen [ad esempio secondo Mummy bisogna sfogarsi subito di ogni energia negativa per non creare Aggressionsstau in potenza letali. Sfortunatamente questo esercizio lo puoi fare soltanto urlando di notte, cantando dentro una grotta o sbattendo il piede forte al suolo in certe bettole scelte con cura dal medico curante.]
Di recente l’hobby preferito di Mummy è analizzarmi per darmi pillole omeopatiche -le mie pillole contro l’istinto omicida™- e la cosa non risulta essere troppo piacevole anche se devo ammettere come abbiamo persino trascorso bei momenti assieme, tipo quando nel bosco passeggiavamo con il rischio di essere sbranate oppure le serate in cucina a studiare lettere vecchie di sessant’anni lasciate a muffire in un cassetto: roba scritta da zio Karl alla tenera età di nove anni, prima che una bomba piovesse sopra la sua cameretta rendendola polvere.
1. Ah. Comincerò nel breve una tesina di specializzazione su Schiller e il celebre libro [attenzione: nuove parole in tedesco per te] Zur ästhetischen Erziehung des Menschen. Insopportabile volume nel quale l’autore propone di migliorare la morale umana educando il senso estetico della popolazione. C’entrano gli chic radicali come noi in questo discorso? Puoi lavorarci sopra qualche anno. Se vuoi.
2. Post scriptum. Per quanto mi riguarda tornerò a Firenze tra un mese circa. Adesso -se vuoi- bacia per me I. e mit vielen lieben Grüßen. Deine Fraňa und [da qualche parte in giardino] Pepícek che è venuto a trovarmi per schiaffarmi nel cuoricino un minimo di quella sana atmosfera da cimitero tipica di casa nostra. Un’aria che tu adori e vuoi mettere con il vento fön. Besos. Fraňa.»
Pepícek.
«Vorrei con questa mia opera [ma forse è già ovvio data la cover nero-pece] distruggere Fraňa nell’intimo o quantomeno sputtanare tutte le sue scelte affettive successive a me. Dite ciò che volete eppure continuo a pensare quanto rinunciare al sottoscritto sia sempre un azzardo, comunque la si voglia vedere. Sebbene il motivo che mi spingerà al ricovero in una di queste costosissime cliniche private con vista sul Baltico è che io non potrò mai nuocerle sul serio, poiché mi sono accorto di potere disporre unicamente di un veleno [la scrittura] dal quale la strega è del tutto immune [in effetti Fraňa potrebbe tranquillamente passare tutta la vita a sfogliare Vogue piuttosto che leggere qualcosa di mio: è un po’ come quando percepivo l’inutilità di spiegarle cosa tra noi non andava -ad esempio la mancanza di ascolto reciproco- e non giungevamo mai a niente perché lei non stava mai a sentirmi al tavolino di quel bar, preferendo perdersi dietro le giacche degli altri clienti o qualche cagnolino particolarmente grazioso.]
Però il passato è passato e non pensiamoci più stasera, concentrandoci viceversa su cosa ho ricevuto stamani da lei dopo una settimana interminabile ripiena di scontri telefonici o gin-tonic troppo caldi. Si tratta di una non tanto breve lettera con sparsi nel testo alcuni spunti poetici tipici della produzione fraňiana. Parole libere ma assieme confuse che alternano sentimenti pacificatori a scatti d’ira nobilissimi, creando nel complesso una zuppa inconcludente che ho reputato sposarsi alla perfezione con ciò che ho scritto riguardo la sua carcassa fino a questo punto. Al centro del plot la cronistoria di un inaspettato ritorno e mi sia permessa un minimo di franchezza ora, giunti come siamo al termine del valzer.»
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17 gennaio 2014
Giovedì ventitré gennaio: il «Válečky o guida sentimentale alla Mitteleuropa» di Gabriele Merlini, Editrice Effequ 2013 alla libreria Eternauta HulaHoop in via L.F. De Magistris 91/93 Roma. Presenti, disponibili e lucidi, l’autore e l’editore Francesco Quatraro. Maestro di cerimonie: il subcomandante Gianluca Liguori. Link: sta qui.
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16 dicembre 2013
«Válečky in slang ceco significa tortura amorosa, ma il viaggiatore che seguiamo dalla Germania alla Repubblica Ceca non è un’anima troppo sofferente, semmai un po’ frastornata. La sua storia con la ragazza boema di cui non sappiamo il nome è un valzer in cui ciascuno dei due gioca ad allontanarsi e a tornare vicino, ma non troppo, perché la realtà spogliata dall’immaginazione è qualcosa con cui la nostra generazione fatica a fare i conti. Nel mezzo c’è il fascino della Mitteleuropa, un luogo dell’anima che il nostro giovane flaneur cerca di conquistare per noi attraverso le parole.» Ilaria Giannini su Intoscana.
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11 dicembre 2013
The Santoni and Merlini Christmas Carol
più Rapsodi: Bembo Mix.
Ore 19.00. Presentazione e letture dai libri-strenna Válečky o guida sentimentale alla Mitteleuropa e Personaggi Precari. Master of cerimonies Giulio Pedani.
Ore 21.00. live Bembo Mix. Volgar non nuoce. Uno spettacolo di e con Rapsodi Gruppo Fonografico. Uno spettacolo eccezionale, eccessivo, eccellente, eccebembo. Non per bembini, bembole o bemboccioni. Piuttosto pieno di canti, di balli, alligalli, madrigalli. Questo è Bembo Mix: arte allo stato duro. La più docile canzone italiana da Pappalardo a Tozzi di fronte ai più animaleschi autori della letteratura di tutti i tempi, da Leopardi a Lorca.
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4 dicembre 2013
«The Santoni and Merlini Christmas Carol» il ventidue dicembre alla Cité. A breve l’evento. Presentazione congiunta del Válečky [Effequ 2013] e Personaggi Precari [Voland 2013.] Ci torneremo. L’originale del disegnino sta al Caffé Notte. Per i puntigliosi.
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18 novembre 2013
«Se ricordo bene a Praga Lukáš, il compagno di Kat’ka, si occupa delle finanze di una società che provvede a sensibilizzare i media sulla cancellazione del debito in Africa e armare i bambini sotto i nove anni. Stando alla cronaca Kaťka e Lukáš non sono sposati e per questo il nascituro [ecco la news] potrebbe essere definito a tutti gli effetti un figlio di Satana. Feto che germoglierà nella perdizione, finirà per sputare contro i crocifissi e magari un giorno ucciderà sua madre e quel fesso del padre nel sonno.» Continua su Scrittori Precari. Poi alla IBS giovedì ventuno novembre.
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8 novembre 2013
Cito. «Una ragazza boema senza nome e un bus notturno. Václav Havel, il Muro di Berlino e un formichiere. Inizia da una toilette praghese l’intimo e ironico viaggio culturale di uno scrittore che tra Repubblica Ceca, Germania e Slovacchia cerca di tessere l’opera di una vita. Qual è il tema, quale la chiave? Il cuore d’Europa o il proprio? Intrecciando sfuggenti figure femminili, strani animali, opere musicali e letterarie si compie il percorso sentimentale di un personaggio alla ricerca dell’anima della Mitteleuropa. Perché, come ha spiegato Kundera, la Mitteleuropa non è uno stato ma una cultura o un destino.» Il Válečky sarà presentato alla IBS di Firenze giovedì ventuno novembre. L’evento sta qui.
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27 agosto 2013
Settembre: pezzetto/i su Scrittori Precari.*
Ottobre: racconto in ebook.**
Ottobre reprise: racconto per Torino una sega tre.***
Novembre: arriverebbe il Válečky.****
** Si legge il libro in questione su minuscolo laptop: apprezzare la costanza.
** Tentativo di mash-up tra studi universitari e zombie.
*** Più eventuali sviluppi piacevoli. Ci torneremo.
**** Idem. Ci torneremo.
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10 agosto 2013
Breve salto indietro: era il trenta gennaio duemilaotto quando Demetrio Volcic ebbe a sostenere come la Cecoslovacchia fu uno stato «inventato» [l’amara constatazione si trova all’interno di una trasmissione radiofonica nella quale vennero citati anche Tomáš e Jan Masaryk, oggetti della trattazione di Leoncini dalla quale mi arriva la segnalazione*]. Creazione artificiosa spuntata a seguito della caduta dei quattro imperi -ottomano, austroungarico, russo e germanico- che quelle terre ebbero a comprendere. Naturalmente «sarebbe utile approfondire la teoria degli stati naturali e degli stati artificiali e conoscere quali siano gli stati artificiali» [ancora Leoncini] ma la storia si farebbe lunga. Comunque: se non esiste la [fu] Cecoslovacchia, di cosa diavolo ho scritto per due anni?
* Alexander Dubček e Jan Palach,
a cura di F. Leoncini. Rubbettino 2009.
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2 agosto 2013
«La mia facoltà universitaria [e il solo parlarne continua a mettermi nella commovente condizione dell’ex detenuto al quale scendono lacrime amare ripensando ai vecchi compagni del Braccio D] era una grande costruzione in centro a Firenze. Magari qualcuno di voi l’avrà vista. C’è, o almeno c’era, una lunga aiuola a demarcare il vialetto in terra battuta dalle finestre ad ogiva dei laboratori, più lugubre fila di alberi rinsecchiti a coprire i tetti della sezione adibita a dormitorio. Particolare senza dubbio gradevole è che [vuole la leggenda] il nome dell’edificio derivasse dalla spensierata vita di Santa Caterina di T. la quale proprio in quella zona ebbe il buongusto di farsi decapitare durante non so più quale guerra di religione. […] Salendo in metropolitana rifletto su casualità e stragi e provo a telefonare a mia sorella, che però ancora non risponde. Così tra ritmici bip bip faccio rientro nel salotto di P. e torno a lavorare con una ritrovata forma di costanza sugli articoli riguardanti l’Europa Orientale e le politiche che stanno animandola: ha occhi liquidi e tristi la signora Radičová cui dedico queste note.»
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Tags: Firenze, Válečky
27 luglio 2011
* Sono stati dieci anni duri.
a. Il 19 gennaio 2001 è stato aggredito su un tram in centro a Torino e colpito da uno sconosciuto.
b. Il 17 dicembre del 2005 balza alle cronache per un pestaggio subìto in treno sulla tratta Torino-Milano.
c. A febbraio 2006 la situazione si ripete a Livorno, dove stava tenendo un comizio organizzato dalla Lega Nord Toscana.
d. L’11 settembre 2007, sesto anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle, è stato fermato dalla polizia prima di una manifestazione contro l’islamizzazione e racconta di essere stato malmenato.
e. Il 9 giugno 2011 viene malmenato dagli uomini della sicurezza della riunione del Gruppo Bilderberg a St. Moritz in Svizzera.
Fonte: Wikipedia.
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5 marzo 2011
«Sprofondando nell’appiccicosa afa dell’estate centro-europea viene naturale guardarsi indietro e fare due calcoli su ciò che è accaduto nei mesi passati, decisamente più freschi: di fatto ci siamo lasciati alle spalle una primavera ricchissima di eventi importanti all’interno dell’ex blocco sovietico. Elezioni politiche in Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e il nuovo Presidente della Repubblica in Polonia.» [Continua su Domani on Arcoiris.]
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